IPCS

Qualcosa di autentico

14/2/2018

 
 
Ascolto molta musica e leggo altrettanti libri ma fare recensioni non mi piace. Che senso ha avere un sito (o un canale) su sé stessi se poi si parla soltanto di altro, degli altri: di contenuti creati da altri?
 
Entrare nell'indotto cultural-industriale della critica artistica o recensionale (esiste questa parola?) non mi interessa e poi c'è già molta gente che lo fa a livello professionale e molto bene.
 
Un sito (o un blog) non può che essere autoreferenziale e questo sito è la mia isola, la rappresentazione in formato web della mia personalità (o parte di essa).
 
Scrivo sempre la stessa canzone, poesia, articolo. Lo stesso verso, le stesse note: in ordine diverso ma sempre cercando di condensare un'idea in un formato fruibile dagli altri. Lo faccio da anni e fallisco sempre: il prodotto finale non combacia mai con quello che avevo in mente.
 
Incapacità di trasformare le idee in fatti? Probabilmente si.
 
Faccio auto-sedute di psicoanalisi spicciola con me stesso per giustificare e rendere più accettabile la mediocrità e incompletezza dei miei progetti personali: in fondo è soltanto un hobby, mi dico. Eppure, se qualcuno dei miei progetti (una canzone, un libro) avesse successo ne sarei davvero felice, ovvio vero?
 
Provo a chiedermi il perché.
 
La prima risposta che mi do è che il successo, seppur piccolo e circoscritto, soddisfa l'ego e sarebbe un toccasana per la mia autostima (non che sia bassa ma sicuramente crescerebbe).
 
Un'altra spiegazione circa il desiderio di successo, apparentemente non ricercato ma segretamente sperato, sta nella sensazione di realizzazione che ne deriverebbe.
 
Facciamo chiarezza:
Secondo me Risultato e Realizzazione sono due cose differenti.
 
Raggiungere dei risultati nella vita ha a che vedere con degli obiettivi esterni, come ad esempio risultati che possiamo raggiungere nel mondo del lavoro. La realizzazione invece é dettata da degli obiettivi interni, più intimi e personali.
 
Io, ad esempio, sento di aver ottenuto ottimi risultati nella vita ma la realizzazione, ovvero quel sentimento di appagamento che si può trarre da un lavoro, una relazione, una città o tutti quanti questi aspetti della vita combinati insieme, è un discorso diverso.
 
Forse la piena realizzazione non esiste o forse bisognerebbe scendere a patti con sé stessi per ridimensionare le aspettative e gli standard qualitativi (a volte troppo rigidi o utopici) che ci autoimponiamo.
 
Lo stress da successo (o insuccesso) deriva anche dalla necessità di validare noi stessi: se ho successo vuol dire che quello che faccio ha valore, quindi la mia vita ha un senso. Al contrario, se non ho alcun successo, l'ansia di essere "semplice" o mediocre mi assale e provo a darmi da fare per uscire da questo circolo vizioso.
 
Può la ricerca del successo essere il motore per combattere la mediocrità?
E che dire di coloro che sono famosi senza aver creato nulla?
 
Viviamo nell'epoca dei trend e dei video virali, dove contenuti discutibili diventano enormemente famosi in pochissimo tempo grazie a Twitter, Youtube, etc.
 
Non mi interessa fare la critica o la morale ai creatori di contenuti, figuriamoci. Mi interessa soltanto esplorare le mie ossessioni e fin qui ho capito soltanto una cosa: mi piacerebbe creare qualcosa di cui sentirmi fiero al 100%, con o senza successo, l'importante è che possa dire:
“Meglio di così non riesco a fare”.
 
Questo già sarebbe un bel traguardo.
0 Commenti
    Foto

    Archivi

    Settembre 2019
    Luglio 2019
    Gennaio 2019
    Maggio 2018
    Marzo 2018
    Febbraio 2018
    Dicembre 2017
    Settembre 2017

    Categorie

    Tutto
    Binge-Watching
    Chaos
    Ego
    Lisboa
    News
    Poesilia
    Self Publishing

Fornito da Crea il tuo sito web unico con modelli personalizzabili.
  • Home
  • Bio
  • Blog
  • Books
  • Music
  • Video
  • La Furia
  • Home
  • Bio
  • Blog
  • Books
  • Music
  • Video
  • La Furia