Chi sono, da dove vengo e cosa mi piace |
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Iniziamo dalla Musica
Sono Marco (1982), per gli amici MadMarky, soprannome che mi hanno dato a vent'anni, quando ero magro, un po' matto e ascoltavo i Ramones. A dire il vero, anche oggi sono magro, un po' matto e ascolto i Ramones ma mi piace pensare che alcuni aspetti di me siano maturati col tempo. Musicalmente, sono cresciuto con il rock'n'roll degli anni '60 e '70, giocando con i vinili di mio padre da quando avevo 6 anni. Quando avevo 14 anni sono entrato nella scena punk e ci sono rimasto per più di 10 anni. Verso i 26 anni ho fatto un tuffo nella musica elettronica, in particolare la techno. Oggigiorno ascolto praticamente tutto quello che voglio, la cosa importante per me è sentire o sapere che dietro ogni produzione musicale che ascolto ci sia un'anima o qualcosa di simile.
La Ciociaria come il Mid-West.
Di dove sei?
..di Pontecorvo
E dov'è?
..In provincia di Frosinone
Ah Frosinone, come la Tata..
..Chi?
La Tata (The Nanny), era una serie TV americana degli anni 90. La protagonista, Francesca Cacace, interpretata da Fran Drescher, è una avvenente bambinaia che si prende cura dei figli del suo padrone di casa, Mr Sheffield. Francesca e la sua famiglia sono dipinti, nella versione italiana, come ciociari, della provincia di Frosinone. Nella versione originale invece, la tata è di origini polacche. Quando, all'inizio del 2000, frequentavo l'università e qualcuno mi chiedeva da dove venivo, io rispondevo "dalla provincia di Frosinone" e, puntualmente, la reazione del mio interlocutore era sempre la stessa: "come la Tata!". Altre associazioni mentali che s'innescano nelle persone quando nomino Pontecorvo o la Ciociaria, sono: il regista Gillo, il peperone "cornetto", il film di De Sica (Vittorio, non Christian), l'abbazia di Montecassino e, per gli appassionati di storia: la linea Gustav. La Valle del Liri, l'area dove si trova Pontecorvo, è una terra di mezzo fra due grandi città molto diverse tra loro, Roma e Napoli.
Oggi, quando una persona mi chiede: "Ciociaria, che cos'è?";
io rispondo: "Un esperimento della CIA".
Oppure, se mi chiedono: "Ciociaria, dov'è?"
io rispondo: "Nel Mid-West".
Giravolte
Ho lasciato l'Italia nel 2007 e nell’arco di 10 anni ho vissuto prima in Irlanda, successivamente in Portogallo e in seguito in Spagna. Giravolte geografiche e esistenziali che hanno profondamente caratterizzato la mia formazione e il mio stile di vita. Conosco bene le vicissitudini di chi si sente straniero in patria o parte senza un piano ben preciso; il senso di vergogna e inadeguatezza che si prova nelle prime fasi di integrazione in un Paese diverso. Altrettanto bene conosco le gioie della multiculturalità e dinamicità che il parlare diverse lingue ti regala, ampliando il tuo raggio d'azione come essere umano.
Peccato Originale
Per pubblicare il mio primo "libricino" (il Futuro Che Non Ho) ho usato Amazon KDP. Al netto delle considerazioni (legittime) che si possono fare su una grande Corporation come Amazon e il self-publishing, come strumento di diffusione della mediocrità stampata su carta, mi sembra un sistema semplice e pratico per chi, come me, si avvicina al mondo della scrittura a fari spenti. Motivazione e umiltà mi hanno sempre aiutato a raggiungere i miei obiettivi. In questo caso, il mio unico scopo è creare un'opera che abbia dignità letteraria, tutto qui. Conosco la crisi del mercato italiano dei libri e il paradosso, un po' pacchiano, degli italiani che non leggono ma vogliono tutti fare gli scrittori. Nonostante questo, io ci provo lo stesso: il pericolo di dedicarsi ad un progetto e poi fallire non mi spaventa, ci sono già passato.
Altro?
Ho frequentato l'università di Perugia, dove mi sono laureato in Mass Media Communication nel 2006. Mio padre faceva il falegname e mia madre la casalinga. Ho una compagna argentina che si occupa di scultura-architettura e un fratello maggiore che assomiglia a Matt Pryor, il cantante dei Get Up Kids. Lavoro nel campo dell'informatica, una passione personale che, insieme alla musica, mi accompagna da anni. Non sono ortodosso, razzista, massimalista o snob: quando si tratta di cultura e arte in generale, leggo e guardo di tutto, poi mi costruisco un giudizio - che di solito tengo per me - in base ai miei gusti personali.
Sono Marco (1982), per gli amici MadMarky, soprannome che mi hanno dato a vent'anni, quando ero magro, un po' matto e ascoltavo i Ramones. A dire il vero, anche oggi sono magro, un po' matto e ascolto i Ramones ma mi piace pensare che alcuni aspetti di me siano maturati col tempo. Musicalmente, sono cresciuto con il rock'n'roll degli anni '60 e '70, giocando con i vinili di mio padre da quando avevo 6 anni. Quando avevo 14 anni sono entrato nella scena punk e ci sono rimasto per più di 10 anni. Verso i 26 anni ho fatto un tuffo nella musica elettronica, in particolare la techno. Oggigiorno ascolto praticamente tutto quello che voglio, la cosa importante per me è sentire o sapere che dietro ogni produzione musicale che ascolto ci sia un'anima o qualcosa di simile.
La Ciociaria come il Mid-West.
Di dove sei?
..di Pontecorvo
E dov'è?
..In provincia di Frosinone
Ah Frosinone, come la Tata..
..Chi?
La Tata (The Nanny), era una serie TV americana degli anni 90. La protagonista, Francesca Cacace, interpretata da Fran Drescher, è una avvenente bambinaia che si prende cura dei figli del suo padrone di casa, Mr Sheffield. Francesca e la sua famiglia sono dipinti, nella versione italiana, come ciociari, della provincia di Frosinone. Nella versione originale invece, la tata è di origini polacche. Quando, all'inizio del 2000, frequentavo l'università e qualcuno mi chiedeva da dove venivo, io rispondevo "dalla provincia di Frosinone" e, puntualmente, la reazione del mio interlocutore era sempre la stessa: "come la Tata!". Altre associazioni mentali che s'innescano nelle persone quando nomino Pontecorvo o la Ciociaria, sono: il regista Gillo, il peperone "cornetto", il film di De Sica (Vittorio, non Christian), l'abbazia di Montecassino e, per gli appassionati di storia: la linea Gustav. La Valle del Liri, l'area dove si trova Pontecorvo, è una terra di mezzo fra due grandi città molto diverse tra loro, Roma e Napoli.
Oggi, quando una persona mi chiede: "Ciociaria, che cos'è?";
io rispondo: "Un esperimento della CIA".
Oppure, se mi chiedono: "Ciociaria, dov'è?"
io rispondo: "Nel Mid-West".
Giravolte
Ho lasciato l'Italia nel 2007 e nell’arco di 10 anni ho vissuto prima in Irlanda, successivamente in Portogallo e in seguito in Spagna. Giravolte geografiche e esistenziali che hanno profondamente caratterizzato la mia formazione e il mio stile di vita. Conosco bene le vicissitudini di chi si sente straniero in patria o parte senza un piano ben preciso; il senso di vergogna e inadeguatezza che si prova nelle prime fasi di integrazione in un Paese diverso. Altrettanto bene conosco le gioie della multiculturalità e dinamicità che il parlare diverse lingue ti regala, ampliando il tuo raggio d'azione come essere umano.
Peccato Originale
Per pubblicare il mio primo "libricino" (il Futuro Che Non Ho) ho usato Amazon KDP. Al netto delle considerazioni (legittime) che si possono fare su una grande Corporation come Amazon e il self-publishing, come strumento di diffusione della mediocrità stampata su carta, mi sembra un sistema semplice e pratico per chi, come me, si avvicina al mondo della scrittura a fari spenti. Motivazione e umiltà mi hanno sempre aiutato a raggiungere i miei obiettivi. In questo caso, il mio unico scopo è creare un'opera che abbia dignità letteraria, tutto qui. Conosco la crisi del mercato italiano dei libri e il paradosso, un po' pacchiano, degli italiani che non leggono ma vogliono tutti fare gli scrittori. Nonostante questo, io ci provo lo stesso: il pericolo di dedicarsi ad un progetto e poi fallire non mi spaventa, ci sono già passato.
Altro?
Ho frequentato l'università di Perugia, dove mi sono laureato in Mass Media Communication nel 2006. Mio padre faceva il falegname e mia madre la casalinga. Ho una compagna argentina che si occupa di scultura-architettura e un fratello maggiore che assomiglia a Matt Pryor, il cantante dei Get Up Kids. Lavoro nel campo dell'informatica, una passione personale che, insieme alla musica, mi accompagna da anni. Non sono ortodosso, razzista, massimalista o snob: quando si tratta di cultura e arte in generale, leggo e guardo di tutto, poi mi costruisco un giudizio - che di solito tengo per me - in base ai miei gusti personali.
It's a long way down
It's a long way down
For me
The satellite
Orbiting the world alone
Tell me I'm coming home
To be the satellite
Knowing I'm the only one
After all's
Said and done